
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia
di Giacomo Leopardi
In questa poesia Leopardi contemplando il cielo stellato, nel silenzio della notte in solitudine si domanda il perché della realtà e non sa darsi una spiegazione raziona ledi tutto ciò che lo circonda. Descrive questo pastore errante che è attratto dalla bellezza delle stelle e della luna, e le ammira con stupore. Si domanda perché esistono e attraverso di loro si accorge del mistero dell’universo, la stessa cosa succede agli uomini i quali si rendono conto di esistere in questo universo e si domandano il perché. Leopardi nei suoi versi scrive che è incapace di afferrare il senso delle cose e conosce solo l’infelicità, ma in realtà nelle sue poesie l’uomo aspira alla felicità e all’eternità. Il poeta è diviso dall’educazione ricevuta dal padre e da ciò che sente nel suo cuore, è infelice per cui incomincia ad avere dei dubbi sulla benignità della natura. I suoi perché sono una continua ricerca del senso della realtà e non si può non soffermarsi a riflettere e cercare di darsi una risposta.