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La violenza

tra gli

adolescenti

L’adolescenza è una tappa della vita durante la quale si cominciano ad esplorare delle sfaccettature emotive che fino a quel momento non erano considerate importanti. Tuttavia, l’influenza culturale ha già toccato abbastanza i ragazzi per poterli fare riflettere su come debba essere una relazione di coppia. Il primo amore fa sperimentare la sensazione di essere speciali ed importanti per qualcuno. Questo fa sentire bene e diversi rispetto agli altri per la persona amata, ma allo stesso tempo causa anche insicurezza, paura di perdere queste emozioni e rabbia quando le cose non vanno come si vorrebbe. È per questo si cerca di mantenere la relazione, provando a liberarsi di tutte queste spiacevoli sensazioni. 

Purtroppo, però, è la stessa influenza culturale a fornire modelli del passato che non sempre possono attuarsi a pieno nelle nostre relazioni, perchè troppo legati a "ciò che si desidera": la realtà non ha molto a che vedere con questo. Se prestiamo attenzione ai canoni romantici, ci ritroviamo davanti dei lucchetti che simbolizzano un irreale “Staremo insieme per sempre”. Essi non mantengono la continuità della felicità, ma solo quella del vincolo, che si cerca di rendere infrangibile. Si parla poi sempre più spesso della felicità di essere innamorati e del fatto bisogna trovare l’anima gemella, tralasciando allo stesso tempo la Psicologia, che spiega come le emozioni siano instabili, perché aumentano, calano, cambiano e si trasformano. Si cerca allora, paradossalmente, di controllare le emozioni dell’altra persona attraverso la fisicità, desiderosi di "essere amati per sempre" e, invece di salvaguardare il legame, ci si muove basandosi sulla propria paura di perdere l’altro. Controlliamo così i suoi spostamenti, la sua libertà, il suo modo di vestirsi, le sue connessioni su Whatsapp, le sue amicizie, e già qui parte una forma velata di prevaricazione del partner, perchè per quanto sia possibile mantenerlo vicino a noi, non starà più veramente con noi: le sue emozioni saranno instabili e, invece di essere più uniti, si creerà un muro sia tra noi e il nostro partner, sia tra il partner e l’ambiente circostante. Si finisce per intrappolare il proprio compagno (o, più spesso, la propria compagna) in una gabbia, le cui sbarre sono formate da paura ed insicurezza., sbarre che, peraltro, sempre più spesso si ingigantiscono al punto da sfociare in vera e propria violenza, come spesso sentiamo dai notiziari, dal Web e da qualsiasi altra piattaforma di informazione. Già nel 2010 una ricerca della Boston University School of Public Health fece luce sulla cosiddetta 'dating violence'(violenza all'interno di coppie di adolescenti): Emily F. Rothman intervistò 1.398 studenti di 22 scuole di Boston e scoprì che il 19% degli studenti aveva abusato fisicamente del partner nel mese precedente usando spinte, pugni o calci e che il 43% aveva insultato oppure offeso il proprio partner. I dati emersi recentemente da un’indagine del Telefono Azzurro-Eurispes mostrano un trend simile anche in Italia. Insulti, urla e minacce sembrano essere all’ordine del giorno nei rapporti tra adolescenti: quasi il 30% ammette di essere vittima di alzate di voce da parte del proprio partner, il 20,9% di essere vittima di insulti. E non mancano le minacce, la più frequente quella di essere lasciate se non ci si comporta come il fidanzato richiede. Dall’indagine emerge che nel nostro Paese le violenze psicologiche e verbali prevalgono su quelle fisiche, e ciò non fa che aumentare la confusione e l’imbarazzo nelle adolescenti che non riescono a capire fino in fondo quanto questo tipo di comportamento sia scorretto. Ora, dopo aver appurato le possibili nature della "dating violence" (ovvero fisica, psicologico-emotiva o addirittura sessuale) con i dati alla mano, occorre anche esplicitare il fatto che, troppo spesso ormai, giungono notizie di omicidi e/o suicidi legati a questo brutto universo caratterizzato da paura e insicurezza, e tutto ciò non fa che amplificare il riecheggio di una domanda fondamentale per cercare di comprendere tali orrendi fenomeni: "Una volta giunti a queste situazioni, quanto amore effettivamente è rimasto a muovere la coppia, sempre ammesso che ce ne sia ancora?". E la risposta che spesso danno le istanze della Psicologia internazionale è paradossale, triste e preoccupante in quanto sembrerebbe essere proprio l'amore il motore della violenza per colui che la esercita. Basandosi su questo principio la persona si sente autorizzata a mostrare gelosia, rabbia, insicurezza e a condizionare la vita dell’altro, il tutto nel tentativo di eliminare quel malessere provocato dalla paura di perdere la propria compagna. Per evitare ciò, si ricorre a varie strategie, tra cui il ricatto, gli insulti, l’indifferenza, il far ingelosire, (ecc.) e questo tipo di comportamenti viene fuori da parametri rigidi che dicono come dovrebbero essere una relazione e l’atteggiamento di un partner(altre influenze culturali tra quelle già citate precedentemente). Sia questi atteggiamenti, sia la rabbia che scatenano, vengono spiegati sbandierando la giustificazione dell’amore; il concetto di questa scusa è così radicato nella coppia che non si trova solo nella mente di colui che esercita la violenza, ma anche di quello che la subisce. È così che, per fare un esempio molto usuale ancora ai giorni nostri, il maschilismo normalizzato fa sì che si ripetino dei modelli senza metterli in discussione, indipendentemente dal proprio sesso: è proprio con questo esempio che si può comprendere come per rompere quella gabbia che imprigiona il partner non basta quest'ultimo, bensi' necessitano tutti coloro che gli stanno intorno, poichè anch'essi hanno contribuito (volontariamente o indirettamente) alla sua costruzione. 

E' mia opinione infine che, per sovvertire questa fenomenologia che diventa ogni giorno tema più attuale nella nostra società e nella cultura globale, occorra un cambiamento radicale, sin dalla formazione (specie degli adolescenti stessi) e quindi alla prevenzione, sino poi, quando situazioni come quella posta in esame dovesse essere già in corso, alla cura condivisa tra i partner, le famiglie, gli amici e, soprattutto, gli specialisti, guide fondamentali per un percorso corretto e concreto di risanamento della coppia.

 Aprile Pasquale

I See Fire (KYGO Remix)Ed Sheeran
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